giorno 90 - 18 novembre 2006 
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Con un itinerario alla mano, che ho steso ieri sera, il nostro infallibile TomTom e la Vespa, oggi andiamo alla scoperta di San Diego. Anche qua la mattina ci riserva una nebbia fitta fitta che ci costringe a fermarci diverse volte per pulire le visiere. Anche le nostre giacche sono umide. Prima fermata: La Jolla Cove. Alle 7,30 tutti dormono ancora, a parte qualche sportivo solitario che fa la sua corsetta mattutina.

Si vede subito che siamo in una zona esclusiva, non solo dalle ville con vista a mare, ma per il fatto che i concessionari d'auto rappresentano marche come Rolls-Royce, Lotus e Lamborghini. Più che il mare, che comunque non si vede, qua sarebbero da fotografare le ville che vi si affacciano. Se avessi tempo studierei bene la zona per fare un giro improntato sull'architettura post-moderna. Le trovo consone al mio gusto personale.

Procediamo lungo la costa verso Mission Beach e Ocean Beach, collegate tra loro da una pista ciclabile che costeggia il mare. Decisamente più popolari di La Jolla, già a quest'ora pullulano di surfisti di tutte le età: bambini e nonnetti che in neoprene aderente attraversano scalzi le strade per buttarsi in mare e cavalcare le onde. Siamo diretti al Monumento Nazionale Cabrillo, una penisola che offre viste panoramiche della città di San Diego verso la baia e del mare aperto dall'altra. Siamo a Punta Loma. San Diego in distanza sembra avvolta in una cappa di smog, invece mi dicono sia la nebbia che proviene dalla baia che qua si scontra con l'aria asciutta (e la sabbia) del deserto dell'entroterra e conferisce un colore giallastro alla cappa. Tornati sulla terraferma, ci infiliamo a Little Italy. Non sapevo esistesse una Piccola Italia a San Diego ma tant'è e mi incuriosisce. Niente di più che una strada lunga 2 isolati con pizzerie, bar e nuovi palazzi con appartamenti in vendita. Controllo i prezzi, esosi: 90 mq per $700.000. È l'ora di pranzo ma il nostro stomaco non ha voglia di pizza. Procediamo quindi alla nostra prossima tappa, il Quartiere dei lampioni a gas (Gaslamp Quarter). Ristrutturato recentemente e in alcuni punti ancora in stato di rifacimento, questo è il cuore di San Diego. Passiamo davanti a un elegante ristorante indiano, Monsoon, e gli odorini emanati dalla cucina ci fanno venire l'acquolina in bocca. Sì, sì - ci fermiamo. Ottimo buffet. Con la panza piena, facciamo due passi per il quartiere nel tentativo di smaltire le calorie appena ingurgitate. Ci vorrà tutto il pomeriggio... Il nuovo centro commerciale Horton Plaza è un vero labirinto di negozi su 4 piani collegati tra loro da scale e ponti all'aperto. Dall'ultimo piano si può godere di una bel panorama della città. Esaurita l'ispezione del quartiere, torniamo in sella alla Vespa per dirigerci verso Coronado, collegata alla terraferma da un lungo ponte a semicerchio. Coronado è un quartiere elegante e tranquillo, contento di crogiolarsi in un passato anni '50. Lo si capisce dallo stile di molte insegne dei negozi. La zona attorno al rinomato Hotel del Coronado è in rifacimento e allo stato attuale non è molto fotogenica.

L'ultima tappa della giornata è la visita alla "vecchia San Diego" ossia al luogo in cui sorgono ancora alcuni dei primi edifici della città. Si tratta per lo più di una hacienda messicana, con la chiesetta, la scuola, un albergo, stalle e altre strutture ora convertite in ristoranti per i turisti. Il mercatino pullula di gente; un gruppo di danzatori si esibisce in un cortiletto antistante l'albergo. Sembra di essere a Tijuana, al di là della frontiera con il Messico, non molto distante da qua.

La via del ritorno in campeggio ci porta ad attraversare il quartiere Mission (dove sta la Missione di San Diego) e Hillcrest che mi ricorda un pochino certi tratti di Broadway Street a New York City. Anche qua le insegne per strada riecheggiano uno stile anni '50 per la grafica, mista ad Art Déco. Connubio interessante.

Arrivati in campeggio, decidiamo all'unisono di saltare la cena e ci infiliamo a letto a guardare alcuni sketch di Keeping Up Appearances e Monty Python su KPBS.

Il sole nella nebbia a La Jolla.

La costa di La Jolla Cove avvolta nella nebbia.

Altro pezzo di costa prima di Pacific Beach, finalmente con il sole.

Surfisti a cavallo delle onde.

Il più furbo di tutti riesce a cavalcare l'onda fino a riva.

L'insegna di benvenuto al monumento nazionale Cabrillo.

La costa vista da Punta Loma.

San Diego vista da Punta Loma.

L'insegna di Little Italy.

L'hotel La Pensione con il ristorante Vincenzo.

Interno del ristorante indiano in cui abbiamo pranzato.

Centro commerciale Horton Plaza.

Un particolare dell'interno.

Altro particolare da uno dei ponti.

San Diego dal quarto piano del centro commerciale.

Il ponte Coronado.

Panorama di SD dal parco sotto il ponte.

La vecchia stazione ferroviaria della linea di Santa Fe (le due cupole dorate).

Un edificio di adobe nella vecchia San Diego.

Chiesetta nella vecchia San Diego.

Un suonatore di flauto sudamericano.

Il primo albergo di San Diego.
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